Stonehenge

Pubblicato il 9 maggio 2025 alle ore 17:34

Tutti hanno sentito parlare di Stonehenge, anche chi non è particolarmente interessato alla storia. Ma se molti si stupiscono davanti alle sue antiche pietre, non tutti sanno davvero cosa sia. Ironia della sorte, alcuni appassionati di storia tendono a evitarlo, giudicandolo troppo turistico e preferendo siti meno noti. E forse non hanno tutti i torti — ma c’è molto di più da dire.

La verità è che non esiste nulla al mondo paragonabile a Stonehenge. Sì, è un cerchio di pietre, ma è assolutamente unico. Per capire cosa lo rende così speciale, bisogna tornare all’inizio.

Si ritiene che Stonehenge sia stato costruito attorno al 3000 a.C., ben prima delle piramidi egizie più celebri, nel Neolitico— giusto per dare un’idea, è l’epoca in cui gli esseri umani iniziarono a stabilirsi in villaggi, a coltivare la terra e a domesticare gli animali.

L’architettura

Per cominciare, è importante sapere che Stonehenge non appare oggi come nell’antichità. La sua struttura si è evoluta nel corso dei secoli e ciò che vediamo oggi è solo una delle tante fasi di Stonehenge.

In origine, Stonehenge era formato da un anello esterno, chiamato Sarsen Circle, con un diametro di circa 30 metri. Questo cerchio comprendeva 30 pietre verticali, sormontate da 30 architravi orizzontali, che formavano una sorta di corona perfettamente circolare. All’interno, si trovava un insieme più piccolo di cinque enormi triliti, disposti a ferro di cavallo. Al centro di questa struttura si trovavano 10 o 11 pietre più piccole e una pietra piatta “reclinata”, che forse fungeva da altare. Oggi è possibile vedere ancora i resti di queste costruzioni.

C’era anche un cerchio esterno più ampio, noto come Aubrey Circle, formato da pietre blu (bluestones) che si pensa siano state trasportate dal Galles. Tuttavia, questo anello non è più visibile oggi.

Uno degli elementi più distintivi di Stonehenge sono proprio i triliti: strutture composte da due pietre verticali che sostengono una pietra orizzontale. Anche se costruzioni simili erano comuni in alcune zone dell’Asia, erano rare in Europa, rendendo il design di Stonehenge particolarmente insolito per l’epoca.

Inoltre, le pietre di Stonehenge sono lavorate: non grezze come quelle normalmente usate in quel periodo, ma intenzionalmente sagomate e levigate, segno di un’abilità tecnica e di una cura che ancora oggi lasciano stupiti.

Heel stone

Appena fuori dal cerchio principale di Stonehenge, si trova una pietra isolata e imponente: è la Heel Stone, alta circa 4,7 metri e inclinata leggermente verso il cerchio. Nonostante la sua apparente semplicità, ha un ruolo simbolico fondamentale: se si guarda dalla Heel Stone verso il centro di Stonehenge durante il solstizio d’estate, il sole sorge perfettamente allineato con il passaggio centrale.
Era probabilmente un punto di osservazione cerimoniale, legato al ciclo del sole e al tempo.

La Avenue

la Heel Stone segna anche l’inizio della cosiddetta Avenue, un percorso processionale lungo circa 3 km che collega Stonehenge al fiume Avon. Questa strada, delimitata da due argini bassi e paralleli, sembra essere stata usata per riti o processioni sacre, forse legate alla morte, alla rinascita o al passaggio tra mondi.

L’idea è che chi arrivava a piedi lungo la Avenue, magari all’alba o al tramonto del solstizio, percorresse un vero e proprio cammino rituale, che culminava nel cuore di Stonehenge. Un ingresso solenne, in cui la terra, il cielo e il tempo si incontravano.

Non solo pietre

Quando si visita Stonehenge, non bisogna limitarsi al cerchio di pietre: tutto il campo aperto che lo circonda è ricco di tracce antiche e segreti dimenticati. Intorno al sito si notano numerosi barrow, antichi tumuli funerari risalenti alla cultura megalitica.

Molti di questi sembrano allineati con l’alba o il tramonto del solstizio d’inverno, suggerendo un simbolismo affascinante: nei giorni più brevi dell’anno, la “morte del Sole” è seguita dalla sua rinascita, con il ritorno graduale della luce. Un messaggio inciso nel paesaggio stesso: la fine è solo un nuovo inizio.

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